"La prima regola è non perdere. La seconda è non scordare la prima" Warren Buffett.

 

"Non concentratevi sul fare i soldi; concentratevi sul preservare ciò che possedete" Paul Tudor Jones.

 

"Gli elementi del buon trading  (ma aggiungiamo di ogni attività economica) sono: 1. la riduzione delle perdite;  2. la riduzione delle perdite;  3. la riduzione delle perdite.  Se riuscirete a seguire queste tre regole, potrete avere una possibilità" Ed Seykota.

 

Per poter diventare finanziariamente liberi è necessario azzerare gli sprechi, ridurre i rischi, spendere meno, guadagnare di più ed investire di più e meglio.

In questa sezione ci dedichiamo alla riduzione dei costi, delle perdite e degli sprechi e  per perdite in questa sede intendiamo oltre ai loss finanziari ogni tipo di costo che può essere ridotto o azzerato.

Ricordiamo che al seguente link troverai dettagli circa il Corso di Trading a Capitale Garantito che permette di realizzare profitti senza rischiare il proprio capitale.

 

Il tenore degli investimenti e il tenore di vita deve essere proporzionato ai guadagni.

Warren Buffett ha pubblicamente consigliato: "Non risparmiare ciò che resta dopo la spesa, ma spendi quello che rimane dopo aver risparmiato" e

"Mai smettere di cercare di pagare di meno e mai smettere di cercare di guadagnarci di più".

 

Lo scopo è quello di  creare un circolo virtuoso attraverso uno stile di vita tale per cui si riesca ad investire una percentuale del proprio reddito al fine di sfruttare l'interesse composto, il tempo, e i migliori investimenti possibili per aumentare sempre di più il proprio reddito e quindi ad aumentare a propria volta gli investimenti.

Se ad esempio un soggetto guadagna 1.500 euro mensili da lavoro dipendente e riesce ad investire (prima possibile! e sfruttando l'interesse composto e il dollar cost averaging!)  il 20% mensile di questo reddito ovvero 300 euro (chi fuma due pacchetti di sigarette al giorno spende 325 euro, più del 20%) il suo reddito aumenterà prima o poi a 2.000 euro (1.500 da lavoro dipendente e 500 euro da entrate passive) per cui potrà investire 400 euro, cioè sempre il 20% del proprio reddito (sarebbe ancora più conveniente aumentare questa percentuale di volta in volta). A questo punto il suo reddito aumenterà ancora grazie ai profitti degli investimenti e/o al reddito delle entrate passive e il suo reddito passerà a 3.000 euro potendo ora investire 600 euro (sempre il 20% del reddito) e così via innescando un circolo virtuoso.

Con questa metodologia i sacrifici effettuati all'inizio, ovvero quelli più importanti in quanto abbiamo appurato che il fattore tempo + interesse composto è potentissimo in ambito di rendimenti permetteranno un aumento del reddito, un aumento del risparmio mensile e allo stesso tempo un aumento del tenore e dello stile di vita.

 

Deve essere chiara una cosa fondamentale: una mancata spesa oggi a cui corrisponde un buon investimento oggi grazie al tempo e all'interesse composto può permettere di spendere molto di più domani.

Se ad esempio tra l'acquisto di un'auto nuova da 45.000 euro e un auto usata da 15.000 euro si sceglie quest'ultima il risparmio di 30.000 mila euro se investito al 20% in regime di capitalizzazione composta per 10 anni produrrà un capitale di circa 186.000 euro con il quale si potrà acquistare un'auto 4 volte più costosa di quella di 45.000 euro.

 

La prima scelta da fare è quanto risparmiare e investire mensilmente. Dovresti scegliere una percentuale mensile del proprio reddito da destinare agli investimenti.

Devi scegliere questa percentuale sapendo chiaramente che quanto più è alta è e prima raggiungerai l'indipendenza finanziaria. Inoltre anche il tempismo è fondamentale, devi agire subito (ricordati del fattore tempo).

Il minimo deve essere il 10% ma consigliamo almeno il 15% - 20% ma è una tua scelta personale. Chiaramente più il reddito di partenza è basso e più è difficile scegliere una percentuale alta in quanto alcune spese fisse incidono proprio sui redditi bassi.

Una volta fatta questa scelta non devono esserci eccezioni o scuse. Ogni mese dovrai mettere da parte e investire.

 

Passiamo a questo punto alla rassegna delle principali voci di spesa delle famiglie italiane (fonte istat http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCCV_SPEMMFAM). Facciamo riferimento all'anno 2013 e ai valori per famiglia e non per singolo soggetto,  l'importo mensile speso in media dalle famiglie italiane è di 2.360 euro specifichiamo inoltre che nella voce abitazione primaria e secondaria è stato considerato anche il fitto figurativo per circa 500 euro mensili per cui al netto di questo le famiglie italiane spendono mensilmente in media 1.860 euro. Quanto scritto non vuole invitarti alla frugalità bensì all'evitare gli sprechi e gli abusi e a condurre dei consumi proporzionati al proprio reddito e alla propria capacità di investimento.

  1. Abitazione 29,4% E' la principale voce di spesa degli italiani, tra canone di locazione, rata di mutuo, fitto virtuale e spese ordinarie e straordinarie.  Qui entrano in gioco scelte strategiche: comprare casa o stare in affitto? scegliere subito una casa grande oppure in base alle attuali esigenze?
  2. Alimentari e Bevande + Pasti e Consumazioni fuori casa 22,7L'ottima qualità e la varietà del cibo è fondamentale, si possono contrarre gli sprechi sui  cibi spazzatura, i cibi precotti e le bevande zuccherate ed alcoliche. Una, due volte al mese preferire una cena a casa con gli amici rispetto al ristorante potrebbe fornire quel giusto compromesso per essere in grado in accumulare un piccolo capitale.
  3. Auto e Trasporti 14,2% Sull'auto c'è molto da migliorare. E' proprio necessario avere più auto e scooter in famiglia? è stato valutato il consumo carburante? il costo dell'assicurazione, del bollo e del tagliando? molte famiglie acquistano auto che in realtà non possono permettersi e che se fossero rubate o distrutte non potrebbero permettersi di acquistarle nuovamente;
  4. Tabacco 0,86% - 13,7% Le famiglie italiane spendono in media lo 0,86%  in fumo (è una media che considera tutta la famiglia, quindi anche minori, chi non fuma, etc.). Se consideriamo il costo del fumo sulle sole famiglie fumatrici con due pacchetti al giorno a famiglia, (magari uno a coniuge) la percentuale sale al 13,7% e  al 27,4% se consideriamo 4 pacchetti di sigarette a famiglia (magari 2 a coniuge, o divisi con i figli e genitori). Si consideri inoltre che la spesa per il tabacco comporterà spese mediche e dentistiche, riduzione della capacità lavorativa e produttiva. Una sola soluzione: non fumare!
  5. Combustibili ed Energia  5,8% e Abbigliamento e Calzature 4,6%  Tutto sommato i due comparti riguardano la minoranza dei costi più importanti della famiglia italiana. Si può lavorare sugli abusi del riscaldamento e dell'aria condizionata e cercare di limitare gli abiti firmati dai prezzi spropositati ma gli aggiustamenti più grossi vanno fatti sugli altri settori.

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